Cos’è il diritto del lavoro
Il diritto del lavoro è una branca del diritto che riguarda i rapporti tra datori di lavoro e dipendenti, compresi i diritti che i datori di lavoro possono aspettarsi ed esigere dai dipendenti, nonché i diritti che i dipendenti hanno sul posto di lavoro. Il diritto del lavoro si occupa anche delle questioni legali relative al lavoro autonomo.
Si tratta di un argomento ampio e chi lavora nel settore della moda, come in qualsiasi altro settore, deve rispettare i requisiti della legge. In effetti, alcune questioni di diritto del lavoro sono piuttosto comuni nel settore della moda, come la questione dei patti restrittivi. Infine, nel settore si registra una tendenza crescente al lavoro autonomo.
Esistono due tipi di diritti del lavoro: i diritti legali (che sono diritti conferiti dalle leggi del Parlamento e dai regolamenti dell’UE) e i diritti specificati nel contratto di lavoro. I diritti legali sono assoluti e tra i più importanti c’è il diritto del lavoratore:
- non si può essere discriminati,
- guadagnare almeno il salario minimo nazionale,
- il diritto di non effettuare trattenute sullo stipendio,
- busta paga dettagliata suddivisa per reddito e detrazioni,
- il diritto all’aspettativa,
- il diritto al congedo di maternità,
- il diritto di accompagnare il rappresentante sindacale nei procedimenti disciplinari e di reclamo.
La violazione della legge dà al dipendente la possibilità di intentare una causa.
Data la natura dell’industria della moda, ci sono alcuni aspetti che sono unici per questo settore. Un esempio è l’uso di clausole restrittive nei contratti di lavoro, ovvero un termine ampio in un contratto che proibisce a un dipendente di fare qualcosa. Ad esempio, i contratti di lavoro per le modelle possono contenere clausole che vietano a una modella di aumentare di 2 cm il proprio girovita. Questo tipo di regolamentazione non è nuovo nel settore.
Se si vuole contestare un patto restrittivo, ci si basa sul fatto che esso non può andare oltre quanto necessario per proteggere i legittimi interessi del datore di lavoro. Pertanto, se un patto restrittivo non è concepito per proteggere un interesse commerciale legittimo o se si spinge troppo in là, i tribunali riterranno improbabile la sua applicabilità.
Molte persone nel settore della moda sono lavoratori autonomi, e in effetti c’è una tendenza crescente non solo nella moda, ma in generale, ad essere finanziariamente attivi come lavoratori autonomi. La definizione di lavoratore autonomo è quella di imprenditore o appaltatore indipendente che decide per chi lavorare, come e quando svolgere il lavoro.
Esempi di lavori freelance nel mondo della moda sono:
- modella – molte modelle sono classificate come subappaltatrici per agenzie di modelle o come freelance, il che significa che devono trovare lavoro da sole,
- fotografo – una professione adatta al lavoro autonomo. I fotografi si aspettano un portfolio in cui dimostrare le proprie capacità tecniche,
- stilisti – i personal stylist e i truccatori sono solitamente indipendenti,
- stilisti – il 25% degli stilisti di moda lavora in proprio,
- marketing – un ruolo spesso trascurato ma di fondamentale importanza nel settore[1] .
[1] LinkedIn “Fashion Industry & Employment Law” https://www.linkedin.com/pulse/fashion-industry-employment-law-bruno-rodrigues