CASE STUDY
Hundhund
CONTESTO:
Il marchio ha iniziato la sua attività da una preoccupazione relativa all’industria della moda: l’uso di belle campagne, sfilate e spazi di vendita al dettaglio per mascherare quello che può essere un processo di produzione molto distruttivo – sia in termini di produzione di tessuti, che di cucitura degli indumenti e di condizioni dei lavoratori.
Inoltre, volevano fornire la loro moda a un prezzo accessibile per la loro comunità.
DESCRIZIONE:
HUNDHUND è uno studio creativo con sede a Berlino che si dedica alla creazione di capi di abbigliamento con un’attenzione all’ambiente e al sociale. Ideato dalla designer Isabel Kücke e dal suo compagno Rohan Hoole mentre vivevano insieme in India, il marchio è nato nel 2016 quando sono tornati a Berlino.
Per HUNDHUND la trasparenza è un elemento fondamentale del marchio e della sua comunicazione.
Forniscono trasparenza sui prezzi, con una ripartizione e un ricarico trasparenti, in modo che il cliente possa capire perché le cose costano quanto costano e giungere alle proprie conclusioni sul valore e sulla correttezza.
Per loro è importante che i vestiti non solo riflettano i valori della comunità, ma che siano anche accessibili. Per questo motivo, quando hanno fondato il marchio, hanno deciso di vendere direttamente ai clienti per evitare i ricarichi dei negozi al dettaglio o di altri intermediari. Oggi, in sostanza, offrono ai loro clienti quello che sarebbe il prezzo all’ingrosso se avessero un modello commerciale più convenzionale.
“La maggior parte dei marchi indipendenti aumenta il prezzo di produzione e poi lo vende a un negozio che lo aumenta di altre 2,5-3 volte per venderlo a voi. Ciò significa che il cliente paga 4-5 volte (o più) il prezzo di produzione per il suo acquisto. Siamo completamente trasparenti. Elaboriamo i nostri costi e poi li vendiamo a voi con un ricarico di circa 2 volte (il nostro margine paga anche l’ufficio, i designer, le campionature e i prototipi, il marketing, ecc.) Il nostro modello ci permette di spendere sostanzialmente di più in materiali e finiture rispetto a molti marchi che vendono al doppio del prezzo”, è quanto dichiarano sul loro sito web.
Non si preoccupano solo della trasparenza, ma anche di una produzione responsabile.
Realizzano i loro capi in collaborazione con piccoli atelier europei che trattano i loro lavoratori in modo equo e si procurano i tessuti con metodi innovativi per ridurre l’impatto ambientale.
Oltre a collaborare con piccole fabbriche in Europa che sviluppano tessuti ecocompatibili, HUNDHUND ama anche utilizzare i tessuti in giacenza, ovvero quelli lasciati dai marchi di lusso. In questo modo possono riutilizzare bellissimi tessuti che altrimenti sarebbero stati scartati, ma anche permettere ai loro clienti di goderne a una frazione del prezzo che avrebbero pagato attraverso un marchio di lusso.
LEZIONE IMPARATA:
Condividere la vostra storia, le vostre scelte, i vostri processi con il vostro pubblico crea la consapevolezza del cliente su ciò che è la moda: non solo una bella immagine in una rivista, ma un sistema complesso, spesso fatto di ingiustizia e sfruttamento, sia ambientale che sociale.
L’inclusione nella moda è anche una questione di prezzo. Facendo scelte oculate in termini di materiali, comunicazione e distribuzione, potete abbassare drasticamente il prezzo dei vostri prodotti, rendendo la moda sostenibile accessibile a un pubblico più ampio.
Fonte: https://www.hundhund.com
Studio Mend
CONTESTO:
Il nostro sistema incoraggia un consumo vorace di abbigliamento. Spesso gli abiti vengono indossati solo poche volte prima di essere buttati via e, quando si danneggiano, finiscono nella spazzatura anziché essere riparati. Tutto questo ha un costo molto elevato per l’ambiente. Come prolungare il loro ciclo di vita e ridurre al minimo questo impatto?
DESCRIZIONE:
Studio Mend è un servizio di riparazione di capi d’abbigliamento di alta qualità fondato dalla stilista Sunniva Rademacher Flesland, specializzato nel rammendo visibile di difetti dovuti all’uso prolungato, come buchi, macchie e tessuti indeboliti.
Il progetto è nato per dare un’alternativa a tutti quegli indumenti che vengono buttati via nonostante abbiano ancora un grande potenziale per essere utilizzati e valorizzati.
Ogni capo riparato viene affrontato con l’obiettivo di utilizzare l’imperfezione per esaltare la qualità e l’unicità del capo.
Ispirato alla tecnica del Wabi-sabi che dà valore all’imperfezione, il progetto vuole rendere maestosa l’operazione di ricamo, invece di nasconderla. Rendendo visibile il rammendo, si intende convalidare il gesto del rammendo come pratica in contrasto con un sistema che incoraggia il consumo di moda usa e getta.
Il cliente può scegliere tra quattro tecniche di rammendo e la combinazione di colori che preferisce, come il rammendo a mano, il rammendo intorno ai buchi, le toppe, indicando i tipi di tessuti o capi su cui funziona meglio e quelli su cui non funziona.
Il cliente può semplicemente inviare un’e-mail con la tecnica scelta, la combinazione di colori e il capo danneggiato e poi attendere la ricezione del capo riparato.
Ultimamente la stilista si è dedicata alla creazione di kit di riparazione fai-da-te e ha avviato collaborazioni con grandi marchi della moda, affinché il progetto abbia un pubblico e un impatto più ampi.
LEZIONE IMPARATA:
Il design ha un enorme potenziale per ristrutturare gli attuali modelli di consumo, utilizzando il metodo e l’estetica per servire questa causa. Rielaborando in modo creativo un vecchio indumento considerato brutto o inutile, è possibile cambiarne completamente l’aspetto e renderlo di nuovo trendy e commercialmente attraente. Sistematizzando questo processo, si possono cambiare gli attuali modelli di produzione, uso e consumo e creare nuove abitudini meno impattanti. Il designer è una figura complessa che ha le competenze per innescare un cambiamento di abitudini nel cliente e nel sistema.
Capi riparati di Studio mend, Fonte: Studio Mend