Situazione attuale e ostacoli
Ogni anno Fashion Revolution redige il Fashion Transparency Index, un rapporto che valuta le aziende in base al loro impegno per la trasparenza e la tracciabilità. L’indice classifica 250 marchi con un fatturato annuo di almeno 400 milioni di dollari in base alle informazioni che divulgano pubblicamente sulla sostenibilità attraverso 246 argomenti, dal benessere degli animali alla biodiversità, dalle condizioni di lavoro al riciclaggio.
Fonte: Fashion revolution
Sebbene il punteggio complessivo sia aumentato di 2 punti percentuali nel 2020, c’è ancora molto da fare, dato che molte aziende non raggiungono nemmeno il 20%.
La responsabilità di filiera è un tema recente e richiede investimenti importanti da parte delle marche, per questo le filiere sono ancora sconosciute. A ciò si aggiunge il fatto che finora le logiche che hanno guidato le scelte di mercato sono state fortemente legate al miglior rapporto qualità-prezzo.
La corretta applicazione dei principi di tracciabilità richiede la collaborazione attiva di tutti i partner coinvolti nella stessa rete produttiva. I numerosi intermediari e le molteplici fasi di sviluppo rendono complessa la raccolta dei dati.
La tracciabilità è ancora ostacolata dalla mancanza di trasparenza nel settore e dalla complessità della raccolta delle informazioni. Senza strumenti specifici per questo scopo, ripercorrere la catena di sviluppo è un compito complicato.
Ciò è legato anche al basso livello tecnologico di molti degli attori coinvolti, ad esempio gli artigiani che lavorano in piccole botteghe o addirittura a casa, situazione diffusa in Italia, o le fabbriche di alcuni Paesi asiatici. Se si chiedesse loro di implementare la blockchain per tracciare i processi, questi attori avrebbero probabilmente delle difficoltà: senza computer, connessione a internet, software e competenze per utilizzarli, sarebbe molto difficile raccogliere informazioni in modo strutturato e organico.
Un altro grande ostacolo alla trasparenza e alla tracciabilità è legato alla privacy e alla sicurezza dei dati. L’esigenza di monitorare le catene di fornitura per quanto riguarda gli standard ambientali e sociali si scontra con la necessità di proteggere i propri segreti commerciali. I fornitori hanno generalmente interesse a mantenere il più possibile riservati i loro processi e i loro partner.