CASE STUDY
La difficile applicazione della CSR nella contrattazione tra piccole e grandi imprese
Contesto:
Grazie alla CSR, le aziende devono comprendere i loro impatti positivi e negativi sulla società e sull’ambiente, e prevenire e mitigare qualsiasi impatto negativo che potrebbero causare, comprese le loro catene di fornitura globali. L’industria della moda è dominata dalla grande distribuzione, il che rende limitata la capacità di contrattazione tra i diversi livelli della filiera. Questa situazione rende difficile l’applicazione delle politiche di CSR. In effetti, non esiste una legislazione europea sulle pratiche commerciali sleali nella catena di fornitura tra piccole e grandi imprese.
Descrizione:
Il diritto della concorrenza dell’UE riguarda l’abuso di posizione dominante e le pratiche anticoncorrenziali, ma la maggior parte delle pratiche commerciali scorrette segnalate non rientra nel campo di applicazione del diritto della concorrenza, in quanto molti degli operatori in questione occupano una posizione forte ma non dominante. Di conseguenza, i grandi rivenditori che godono di una posizione forte sono in grado di fissare i prezzi e determinare le condizioni di distribuzione dei prodotti a spese dei produttori di moda.
Nell’aprile 2018 la Commissione ha proposto la direttiva sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare per garantire un trattamento più equo alle imprese agroalimentari con un potere contrattuale relativamente più debole rispetto alle pratiche sleali delle imprese più grandi. Sempre secondo il COM(2016)32, quattro pratiche sleali, in particolare, dovrebbero essere evitate:
- una parte non deve trasferire indebitamente o ingiustamente i propri costi o rischi aziendali alla controparte;
- una parte non deve chiedere all’altra parte benefici o prestazioni di qualsiasi tipo senza aver eseguito un servizio correlato al beneficio o alla prestazione richiesta;
- una parte non dovrebbe introdurre modifiche unilaterali o retroattive a un contratto, a meno che il contratto non lo consenta specificamente a condizioni eque;
- non deve essere possibile porre fine ingiustamente a un rapporto contrattuale o minacciare ingiustificatamente di porre fine a un rapporto contrattuale.
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Lezione imparata:
Questi principi generali sono stati stabiliti per l’industria alimentare, per la quale le pratiche sleali sono particolarmente forti. Tuttavia, possono essere estesi a qualsiasi relazione commerciale quando la natura delle parti in causa è squilibrata. Inoltre, se siete una piccola impresa che deve negoziare con un’azienda di dimensioni maggiori, dovete essere consapevoli dei vostri diritti e assicurarvi che vengano rispettati. A tal fine, informatevi sui vostri diritti a livello nazionale. Se sospettate di essere trattati ingiustamente, dovete reagire e cercare una mediazione. Potete, ad esempio, contattare la vostra associazione imprenditoriale e chiedere una valutazione e un sostegno, eventualmente una richiesta.